sabato 8 agosto 2015

Azzalin: Istituti Polesani e tolleranza zero

Istituti polesani, Azzalin: “Il Pd ha chiesto l'avvio dell'attività ispettiva del consiglio per far luce sulla situazione organizzativa e autorizzativa della struttura e sui finanziamenti erogati. Quello che sta emergendo ci dà ragione: ora Zaia applichi la tolleranza zero annunciata più di un anno fa, considerando anche che ci sono milioni di euro che potrebbero essere stati indebitamente sottratti alla sanità veneta”

ROVIGO
“La notizia della conclusione delle indagini da parte della Procura di Rovigo sulle ipotesi di reato di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e di frode nelle pubbliche forniture che vedono coinvolte 13 persone a vario titolo e riguardano gli Istituti Polesani di Ficarolo, rappresentano un'altra pagina nera per la storia della struttura e dell'intera sanità veneta. Dal presidente Zaia vorremmo che davvero, finalmente, usasse la tolleranza zero promessa nel giugno dello scorso anno”. A chiederlo è il consigliere regionale Graziano Azzalin nel commentare la notizia che vede nuovamente al centro di vicende giudiziarie la casa di cura ficarolese già oggetto di indagini per maltrattamenti compiuti da parte di alcuni operatori, per due omicidi, e per le procedure di accreditamento.

“Sul caso degli Istituti Polesani – spiega il il consigliere del Pd - avevo presentato insieme al collega Claudio Sinigaglia un'interrogazione nella quale si chiedeva al presidente della Giunta regionale se non ritenesse opportuno, recedere dalla convenzione stipulata con gli Istituti Polesani di Ficarolo. In seguito alle ulteriori vicende è stato proprio il Pd a chiedere l’avvio da parte del consiglio dell’attività ispettiva per far luce sulla situazione organizzativa e autorizzativa della struttura, sui finanziamenti erogati dalla Regione Veneto e su ogni altro elemento utile a capire se i drammatici fatti recentemente emersi siano riconducibili ad inadempienze o irregolarità. La relazione del servizio di vigilanza contiene già delle prime evidenze dei dubbi da noi sollevati. Sono però passati ancora dei mesi e, se da una parte è giusto che l'attività politico-amministrativa non abbia interferito con le inchieste in corso, ora è giunto il momento di iniziare ad agire e non solo facendo definitivamente chiarezza, ma anche tirando le debite conclusioni politiche, visto anche che al momento la struttura non si è nemmeno adeguata alle prescrizioni urgenti per mettersi in regola con l'accreditamento e la situazione continua praticamente ad essere quella stigmatizzata mesi fa”.


“Stiamo parlando – conclude Azzalin - di una struttura privata con forti sospetti di irregolarità non solo sull'accreditamento, ma anche sull'ottenimento di milioni di euro, che potrebbero essere stati indebitamente sottratti alla sanità veneta proprio mentre dal presidente Zaia si solleva il problema delle decisioni prese a Roma. Giusto protestare per i tagli alla sanità, ma altrettanto giusto vedere come ed a chi vanno e sono andati i milioni di euro del bilancio regionale”.

venerdì 19 giugno 2015

#fierodiesseredemocratico perchè...


Ultimamente affacciarmi su Facebook è diventato sempre più difficile anche per me che sono un “social - addicted”. Difficile, perché risulta veramente impossibile "schivare" i post di Salvini, o che parlano di quello che dice Salvini, o dei Salviniani convinti: che inneggiano la chiusura delle frontiere quando va bene, e nei casi peggiori fanno affermazioni che richiamano direttamente le parti più oscure della nostra storia recente. Sono post che parlano di discriminazione, razzismo e paura del diverso, travestendoli (se va bene) da “difesa del popolo Italiano che non ce la fa più”.
Non devo spiegare a voi amici democratici perché queste parole siano infondate, lo spiegano (e già lo sapete) i dati che ci dicono per esempio quanto gli stranieri in Italia siano meno che negli altri stati Europei… e sono dati reperibili a chiunque voglia interessarsene.
Esiste, è vero, un problema immigrazione. Ma il problema è dei migranti, e non degli italiani, che dalle loro case guardano quasi infastiditi questi disperati affollare le stazioni, talvolta “malati di scabbia” che si sa… “fa brutto vedere”.
A me personalmente “fa brutto vedere” che la gente ne sia infastidita invece che dispiaciuta, a me fa brutto vedere che c’è chi ammette l’idea che qualche essere umano possa venire prima di qualche altro essere umano.
Questo non vuol dire quindi non riconoscere che c’è un “problema immigrazione”, ma pensare che il problema , se c’è, consiste solo nell’incapacità attuale Italiana ed Europea di affrontare questo fenomeno. Le persone non sono mai “un problema”. C’era uno che lo diceva, in tempi bui…

Ecco perché di fronte a un pensiero diffuso, che si sente al bar come su Facebook, in autobus come fuori dalla "messa della Domenica"... io mi sento davvero fiero e orgoglioso di essere Democratico. Orgoglioso perché per noi democratici una persona è una persona e basta, e ha diritto SEMPRE ad un esistenza dignitosa. A prescindere da dove sia nata. A volte vorrei che almeno chi si professa Cattolico ascoltasse le parole di papa Francesco a Riguardo...
Sono orgoglioso di affermare che per me nessuno viene prima di qualcun altro, e che quando si parla di diritto ad un'esistenza dignitosa, tutti gli esseri umani sono uguali.
Riprendendo una frase di Gad Lerner: “Nessuno può essere condannato a vita dal suo luogo di nascita”.  Per me essere Democratico, in questi tempi, vuol dire anche questo.
Questo è UNO dei motivi per cui ho scelto di rinnovare la mia tessera PD.
Perché un domani potrò dire a me stesso che davanti ad una tragedia umana, io ero dalla parte di chi è rimasto umano.


Francesco Zamboni

venerdì 22 maggio 2015

Un messaggio dal Segretario del PD di Badia Polesine, Manuel Berengan


Care amiche ed amici,


Quella che si appresta alle battute finali è stata una campagna elettorale tanto entusiasmante quanto difficile.
Per la prima volta abbiamo concretamente a portata di mano la possibilità di strappare il governo della nostra regione alla destra, dopo venti anni in cui siamo passati da Galan alla "nuova" Lega di Salvini e Zaia.
Il nostro Veneto si merita di più e non ci sono alibi, l'unica alternativa vera sul piatto è la candidata del PD Alessandra Moretti.
Una giovane donna competente, preparata, seria e soprattutto ONESTA.
Una donna che per correre alle regionali ha rinunciato ad un posto da parlamentare Europea, senza maturare nessun vitalizio e rinunciando così ad uno stipendio sicuro, a differenza di Salvini che per fare campagna elettorale al suo candidato Zaia è più in televisione che in Europa (dove dovrebbe stare a legiferare). "Regalategli una felpa con scritto Strasburgo" ha dichiarato con una provocazione il nostro segretario Matteo Renzi.
L'alternativa a Salvini, che per raccogliere facili voti sfrutta la paura delle persone provando così a far dimenticare loro anni e anni di malgoverno c'è, ed è messa in campo dal Partito Democratico.
Alessandra Moretti si propone con un programma valido, credibile, di razionalizzazione, tagli ai costi della politica e alle inefficienze, attenzione alle fasce più deboli e ai servizi. Un'alternativa decisamente di Sinistra, un'alternativa nello spirito del nostro Partito. Partito nel quale, come sappiamo, il dibattito è sempre molto acceso e vivo, dibattito che però solo all'interno del nostro partito può trovare spazio, ed ecco perchè siamo Democratici. Ecco perchè noi non "espelliamo" i "Tosi" che nelle nostre file cantano una voce diversa da quella della maggioranza. Perchè tutte le voci ci arricchiscono. Il Jobs Act, la Buona Scuola (su cui il dialogo è ancora aperto), sono provvedimenti complessi che provano a rispondere alle esigenze del nostro tempo, e sono frutto non solo della maggioranza del PD, ma di mediazioni anche con le aree più a sinistra.
Sono provvedimenti nazionali che si possono condividere o meno in certi loro aspetti, ma che in buona fede provano a risolvere problematiche a cui nessuno ha mai messo mano negli ultimi venti anni di governo. Così come l'approvazione, proprio ieri, della legge su Anticorruzione e falso in bilancio che ora sono di nuovo reato, dopo che la destra li aveva depenalizzati. Così come  la norma sui reati ambientali, che è legge per la prima volta nella storia della Repubblica. Non dimentichiamo gli Oltre 4 miliardi di euro di nuovi investimenti sull'edilizia scolastica, che solo nella nostra città ci permetteranno dopo anni e anni di rimettere a nuovo le scuole elementari di Via Petrarca entro Settembre...
Certo, non tutti tra di noi condivideranno tutto, non è possibile avere sempre un accordo globale su ogni cosa.
Ma siamo la Sinistra che con forza e coraggio cambierà questo paese, in un pieno spirito di alternanza, anche all'interno del nostro partito.
E siamo la Sinistra che oggi IN VENETO con Alessandra Moretti ci offre l'unica vera possibilità di liberarci della Lega che Matteo Salvini sta costruendo. Una Lega che esclude, non tollera il diverso e soprattutto, non governa e sfugge alle sue responsabilità. Una lega che il Veneto non merita.
Per questo ti chiedo di votare e far votare con forza Alessandra Moretti, una scelta di Coraggio, una scelta per il bene del Veneto, della nostra sanità, dei nostri servizi, dei nostri giovani.
Ogni voto è importante per il grande risultato di tutti, e confido che con orgoglio democratico potrai apporre la tua "X" sul logo del nostro partito il 31 Maggio, per poter finalmente cambiare pagina.
Un abbraccio cordiale

Manuel Berengan
Coordinatore del circolo PD di Badia Polesine


#nonscelgoZaia - link al video realizzato dal Circolo PD di Badia Polesine


venerdì 15 maggio 2015

Centro Essagi a rischio chiusura: la Regione che fa ?

Sul Centro Essagi la Regione sta scherzando con il fuoco. Dopo aver risposto picche in Consiglio regionale ad un emendamento del Partito Democratico e aver rassicurato per bocca di due degli Assessori della Giunta Zaia, Provincia e Comuni sulla presenza dello stanziamento regionale per i prossimi due anni ora, agli sgoccioli del mese di maggio, quando anche le attività del centro stanno per esaurirsi e genitori ed educatori chiedono urgentemente delle risposte sul loro futuro, non si vede una via d’uscita.

Da troppe settimane la litania de “i soldi ci sono” sta pervadendo le stanze della politica e le piazze cittadine che ribollono in questi giorni di campagna elettorale. Ma di fatti zero. Solo il Pd si è fatto carico del problema ascoltando, anche grazie al contributo dell’Assessore Claudio Brusemini, il disagio proveniente dai responsabili del Centro e dalle famiglie, ma ancora non risultano ad oggi documenti ufficiali di stanziamento dei fondi regionali per il prossimo biennio.

Una posizione del genere oltre a creare un forte ostacolo a quella cordata tra Comuni, Provincia di Rovigo e altri possibili enti per salvare la vita del Centro, risulta ulteriormente imbarazzante alla luce del recente stanziamento per rievocazioni storiche e Feste del Vino deliberato nell’ultima seduta consiliare con l’approvazione del Bilancio di previsione 2015 o dei finanziamenti a pseudo centri disabili poi scopertisi birrerie.

E mentre alcuni Assessori regionali non perdono occasione per farsi vedere nella nostra città per inaugurazioni e/o convegni, o un Presidente in carica si troverà a fare la solita passerella elettorale, vuota di significato e di contenuti programmatici per il nostro Veneto, le famiglie dei ragazzi del Centro si troveranno tra meno di 20 giorni a dover fare i conti con uno stato di incertezza sul futuro della struttura che ricadrà direttamente sui loro ragazzi, senza contare il personale del Centro, a quale la nostra comunità e quelle contermini devono solo un grazie per il loro impegno sociale ed umano, che attualmente non sa che cosa ne sarà del loro impegno quotidiano.

E’ questo il “nuovo” Veneto di Zaia e c? Cioè uguale a quello vecchio degli ultimi 5 anni? Con il sociale fanalino di coda dell’interesse del centro-destra? Con un totale disinteresse verso i reali problemi del Veneto?


Manuel Berengan

Coordinatore PD Badia Polesine

lunedì 20 aprile 2015

La campagna elettorale non vale la distruzione dei nostri valori

Da sempre la campagna elettorale esaspera gli animi e tira fuori dal cappello problemi spesso passati in secondo piano per farne strumento di propaganda… alla ricerca di facile consenso.
Ci sembra però che si stia superando ogni limite, questa volta.
Cosa sta succedendo? Cosa succede nella testa di molte persone che sembrano aver totalmente dimenticato i più banali valori di rispetto, uguaglianza, democrazia, che ci sono stati insegnati fin da piccoli e sui quali si fonda l’Italia?
Su Facebook appaiono dei post per i quali qualche anno fa chiunque si sarebbe indignato: carichi di odio, razzismo, senza un minimo di carità umana e misericordia (laica o religiosa, indifferentemente).
Non è questa l’Italia, non è questo il Veneto, non è questa Badia. I nostri genitori ci hanno insegnato la carità, l’uguaglianza e il rispetto. Una comunità che si aiutava vicendevolmente e che aiutava il prossimo, fosse stato costui italiano o “zingaro”.  Quale monumento di integrazione e tolleranza era anche solo l’istituto fanciulli sinti di Badia, da qualcuno citato proprio in questi giorni nei networks. Questi sono i badiesi: persone cordiali e caritatevoli.
E’ ora che chi gira il Veneto aizzando gli animi, fomentando la paura per il diverso e l’odio nei confronti di chi fugge da morte certa la smetta! Anche alla luce della tragedia che si è consumata pochi giorni fa (e che in modo più frammentato si consuma ormai da anni) nelle acque intorno al nostro paese. Una tragedia che pesa sulle coscienze di tutti noi europei.
E’ ora di assumersi la responsabilità MORALE degli effetti che una campagna elettorale fatta sull’odio può causare. E’ ora che chi gira il Veneto campando con lo stipendio da Parlamentare Europeo, (senza poi presentarsi in Europa a legiferare, cosa per cui sarebbe retribuito da noi tutti) si renda conto di che frutti sta portando la sua politica di odio. Una politica che ci vorrebbe tutti soffermati a pensare alle ruspe sui campi rom , senza ricordarci che i rom in Italia sono lo 0,23% della popolazione, e che solo 40.000 sono quelli che abitano nei cosiddetti “campi rom” (autorizzati e non). E non ci vorrebbe invece a parlare di cose serie, di malgoverno, di tangenti, di milioni di euro di sprechi e di ex governatori agli arresti domiciliari. Una poltrona non vale la distruzione dei valori di una comunità.
E’ ora di smetterla di speculare sulle paure delle persone. La politica deve dare fiducia, deve spingere le persone a migliorarsi, deve portare avanti una società, e non farla regredire ai momenti più bui del nostro (talvolta purtroppo recente) passato.
A livello nazionale il potere di un piccolo circolo come il nostro può fare ben poco. Ma anche  l’Italia stessa non può fare tutto da sola. E’ ora che l’Europa inizi a costituirsi come autentica unione di stati, con una comune politica Estera e una comune visione. Come spesso auspicato dal segretario nazionale Matteo Renzi, è ora che l’Europa non sia più solo un organismo economico, ma torni ad essere l’esempio di tolleranza, pace e democrazia su cui si è fondata, è ora che si faccia carico COME COMUNITA’ della tragedia che avviene alle nostre porte, e delle vite di chi, disperato, si affida ad una bagnarola con a bordo 700 persone, andando incontro ad una morte POSSIBILE pur di fuggire da una morte CERTA.
Vero, questo noi possiamo solo auspicarlo… Ma a livello locale i democratici possono e devono fare molto. Non dobbiamo lasciare che la nostra comunità diventi terreno fertile per xenofobi e razzisti, non dobbiamo permetterlo.
Badia è molto di più di questo. Badia è cultura, è storia ed è bellezza. E la bellezza non può convivere con l’odio. Parliamo con le persone, mostriamo loro la realtà così com’è e non edulcorata come la vorrebbe qualcuno. I problemi ci sono, la criminalità c’è, c’è anche qualche comunità che non si integra e non rispetta le nostre leggi. Ma l’unica vera strada possibile per risolvere certi problemi è l’integrazione. Integrazione in cui poco si è investito negli ultimi anni, ma di cui anche a Badia ci sono esempi lodevoli e che ci fanno onore. Pensiamo ai bambini che ogni anno dal Sahara vengono qui alcuni giorni d’estate (grazie all’impegno e la passione di tanti volontari), e giocano con i loro coetanei badiesi. E’ questo che vogliamo insegnare ai nostri figli.  E’ questa che abbiamo preso ad esempio, l’immagine che fa onore a Badia. Non l’odio, non la violenza, non il razzismo. E’ ora di mettere da parte “coltelli e fucili” e rispolverare quei valori che ci rendono UMANI. E’ ora di combattere la paura con la razionalità. E’ l’ora di investire anche nel nostro piccolo un po’ di tempo a parlare con chi, quasi ormai come ritornello, invece che parlare del tempo, inveisce contro i clandestini.
Mostriamo che Badia è di più di questo, questa deve essere la nostra missione di Democratici.

Manuel Berengan
Coordinatore PD Badia Polesine